Le spese sostenute per badanti beneficiano di una doppia agevolazione sotto il profilo fiscale:
- sia come costo deducibile dal reddito complessivo;
- sia come onere detraibile dall’Irpef.
Le due forme di risparmio fiscale sono cumulabili.
Deducibilità della spesa
Sono deducibili dal reddito imponibile IRPEF i contributi previdenziali obbligatori, per la quota rimasta a carico, versati per gli addetti all’assistenza personale o familiare.
L’importo massimo di contributi versati sui quali è riconosciuta l’agevolazione è pari a euro 1.549,37. La somma che può essere portata in deduzione è quella effettivamente pagata nel corso dell’anno, a prescindere dal trimestre al quale i contributi si riferiscono. La deduzione compete solo al titolare del contratto di lavoro.
Detraibilità dall’IRPEF
Spetta la detrazione nella misura del 19% calcolata su un ammontare massimo di euro 2.100 delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale propria o di uno o più familiari anche se non fiscalmente a carico, nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana; se il reddito complessivo non supera euro 40.000.
Sono considerati non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana i soggetti che necessitano di sorveglianza continuativa o sono incapaci di svolgere almeno una delle seguenti attività:
- assumere alimenti;
- espletare le funzioni fisiologiche e dell’igiene personale;
- deambulare;
- indossare indumenti.
Lo stato di non autosufficienza deve derivare da una patologia e deve risultare da apposita certificazione medica.
Si precisa inoltre che la detrazione spetta, anche se le prestazioni di assistenza sono rese da una casa di cura o di riposo, al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non è titolare del contratto di lavoro del personale addetto all’assistenza.